Ti sei mai chiesto se lo spumante ha una data di scadenza? La risposta non è così semplice. A differenza di molti alimenti e bevande, lo spumante non ha una vera e propria data di scadenza, ma ciò non significa che possa mantenersi inalterato per sempre. Con il passare del tempo, infatti, le sue caratteristiche sensoriali possono modificarsi, influenzando l’effervescenza, la freschezza e l’acidità.
Uno spumante non diventa “cattivo” nel senso tradizionale del termine, ma potrebbe perdere le qualità che lo rendono piacevole da bere. Per questo motivo, è importante conoscere i fattori che determinano la sua durata e il momento ideale per consumarlo.
Come Capire se lo Spumante è Ancora Buono?
Anche se sull’etichetta non troverai una data di scadenza, ci sono alcuni segnali che ti aiuteranno a capire se lo spumante ha superato il suo periodo ottimale di consumo:
Tappo sollevato: Se il tappo appare leggermente sollevato, è probabile che l’anidride carbonica sia fuoriuscita, compromettendo l’effervescenza.
Tappo bagnato: Un tappo completamente inzuppato può indicare problemi di ossidazione, che alterano il sapore del vino.
Perdita di effervescenza: Se lo spumante ha perso le bollicine ed è diventato piatto, significa che ha superato il suo apice.
Gusto alterato: Se al palato lo spumante risulta spento, privo di freschezza e con aromi ossidati, è segno che ha subito un decadimento qualitativo.
Quanto Dura lo Spumante in Base alla Tipologia?
La durata dello spumante dipende dal metodo di produzione.
Metodo Classico: Gli spumanti prodotti con il metodo classico (come Champagne e Franciacorta) hanno una lunga maturazione sui lieviti e possono migliorare nel tempo. La loro durata dipende dalla data di sboccatura, ma in genere possono essere conservati per diversi anni senza perdere qualità.
Metodo Martinotti (Charmat): Gli spumanti ottenuti con questo metodo (come il Prosecco) puntano sulla freschezza e sulla vivacità. È consigliabile consumarli entro uno o due anni dalla produzione per apprezzarne al meglio le caratteristiche.
Spumanti dolci: Gli spumanti dolci, soprattutto quelli prodotti con il metodo Martinotti, andrebbero consumati entro un anno per preservare la loro fragranza e vivacità.
Come Conservare lo Spumante?
La corretta conservazione è fondamentale per mantenere intatte le qualità dello spumante. Ecco alcuni accorgimenti utili:
Luce: Evita di esporre le bottiglie alla luce diretta, che può alterare la composizione chimica del vino.
Temperatura: Conserva lo spumante in un ambiente fresco e con temperatura stabile, idealmente intorno ai 12°C.
Umidità: Un’umidità compresa tra il 70% e l’80% aiuta a preservare il tappo e a prevenire l’ingresso di ossigeno nella bottiglia.
Posizione della bottiglia: Conservare le bottiglie in posizione orizzontale aiuta a mantenere il tappo umido e a evitare infiltrazioni d’aria.
Come Conservare lo Spumante Aperto?
Una volta aperto, lo spumante perde rapidamente la sua effervescenza. Tuttavia, con alcuni accorgimenti, è possibile conservarlo per un paio di giorni:
Utilizza un tappo specifico per spumanti: I tappi ermetici aiutano a trattenere l’anidride carbonica, preservando le bollicine più a lungo.
Conservalo in frigorifero: La bassa temperatura rallenta la perdita di effervescenza e mantiene il vino più fresco.
Consuma entro 24-48 ore: Anche con un tappo adatto, lo spumante aperto andrebbe bevuto entro uno o due giorni per evitare che perda completamente le sue caratteristiche.
Conclusione
Lo spumante non ha una scadenza precisa, ma il suo gusto e la sua effervescenza possono variare nel tempo. Conoscere la tipologia di spumante, i segnali di decadimento e le corrette pratiche di conservazione ti permetterà di godere sempre al meglio di ogni bottiglia. Quindi, la prossima volta che trovi una vecchia bottiglia di spumante in cantina, controlla bene le sue condizioni prima di stapparla!