
Il primitivo di Manduria, insieme al negroamaro, è il vitigno autoctono a bacca rossa che più identifica la vitivinicoltura pugliese, specialmente in relazione al doc primitivo di Manduria tra le denominazioni italiane più note sia nel nostro paese sia che all’estero. L’origine del nome è da ricercarsi nella maturazione precoce del frutto. Il primitivo di Manduria nasce nel territorio delle Murge, sui terreni calcarei e argillosi, ha un colore rosso intenso e un sapore pieno e asciutto.
Situata sulle Murge tarantine, Manduria gode di un clima temperato, con lunghe estati e inverni miti. È qui, sui terreni calcarei e argillosi, che il primitivo ha trovato il suo habitat naturale. Il primitivo di Manduria viene coltivato secondo il metodo della viticoltura degli antichi greci. Il primitivo di Manduria ha un colore rosso intenso e un aroma leggero caratterizzato da profumi di frutta rossa e frutti di bosco, accompagnati da un piacevole sottofondo speziato. Il sapore è asciutto e pieno anche se le caratteristiche dipendono molto da tipo di vitigno e dalla maturazione.
Il primitivo di Manduria doc può essere messo in commercio dopo il 31 marzo successivo alla vendemmia, invece il primitivo con la menzione riserva, dopo due anni dallo stesso periodo. Inoltre, il vino riserva deve essere sottoposto ad un periodo di affinamento di 24 mesi di cui almeno 9 in legno a partire dal 1 novembre dell’anno di raccolta delle uve.
Che differenza c’è tra il primitivo di Manduria e il primitivo di Gioia del Colle?
Molti conoscono il vino rosso primitivo pugliese identificandolo con il primitivo di Manduria, ma in realtà la sua storia nasce a Gioia del Colle, in provincia di Bari, da cui l’omonima doc primitivo Gioia del Colle. Tra Gioia del Colle e Manduria ci sono chiare differenze, per via dei disciplinari e della zona. Il vino primitivo prodotto nella zona di Manduria tra la provincia di Taranto e quella di Brindisi, viene coltivato su fertili terreni rocciosi calcarei caratterizzati da un clima particolarmente mite grazie all’influenza delle correnti provenienti dallo Ionio. Il primitivo di Gioia del Colle e invece ottenuto da piccoli appezzamenti di terreno su una collina situata sull’altopiano delle Murge a circa 365 m sul livello del mare, quindi caratterizzata da terreni più calcareo argillosi ed è un clima Mediterraneo a tratti più continentale.


CARATTERISTICHE
Il primitivo di Manduria si presenta con un sapore fruttato che ricorda il gusto e il profumo dei frutti neri come il ribes ma anche delle ciliegie e delle prugne. Il retrogusto al palato, invece, porta al pensiero e al profumo della liquirizia. Per quanto riguarda il colore, il primitivo di Manduria è un vino dal rosso rubino intenso che tende quasi al viola. Nonostante la sua gradazione alcolica abbastanza elevata, che difficilmente scende sotto i 14° si presenta come un vino bevibile che può essere solo sorseggiato e allo stesso tempo è corposo, ben strutturato e deciso.
IL PRIMITIVO DI MANDURIA DOLCE NATURALE
L’uva di questo primitivo è vendemmiata già in condizione di appassimento sulla pianta. Dopo la fermentazione il vino sosta per 8 mesi in vasche di cemento vetrificato e poi trascorre un uguale periodo in giare di terracotta chiamate localmente “capasoni”. Alla fine di tutto il processo, il vino viene imbottigliato a freddo per l’elevazione. La gradazione alcolica effettiva è di 16 °C, quella totale arriva a 19 °C. Il colore nel bicchiere è tipicamente varietale: rosso granata, con riflessi già parzialmente aranciati dovuti al tempo trascorso. Il profumo è etereo, voluttuoso, inebriante e con sentori floreali e di frutta rossa matura, con una nota balsamica, speziata e opulenta. La bocca, ancorché calda, è voluminosa, fresca e consenziente, laddove esprime una golosità di teneri tannini, una percezione di invitanti sapori di liquirizia, cannella, datteri, mandorle, nocciole, fichi secchi, marron glacè, miele, canditi e confetture di prugne. Il finale è lungo e persistente. Un vino meraviglioso che coerentemente tiene fede al dna del vitigno per quanto riguarda la sua molteplice capacità di adattamento anche sul versante degli abbinamenti.
La tonalità cromatica del primitivo di Manduria è riccamente costellata da un colore granato intenso, scalfito da lampi aranciati. L’esemplare e complesso bouquet dispiega una moltitudine di sensitivi aromi di amarena, piccoli frutti del sottobosco, fiori appassiti, confetture di prugna, fichi secchi, tabacco e cioccolato. In bocca arriva un gradevole sorso dolce quanto basta ma certamente poco invasivo, aiutato in questo da un perfetto equilibrio che si instaura tra acidità, tannini ed alcolicità. Percezione tattile calda, ma tutto sommato sopportabile, profonda, esuberante e vibrante. Finale edonistico e lievemente amaricante. L’abbinamento col cibo è infinito, può spaziare dalle carni alla brace, ai formaggi erborinati, al cioccolato fondente, alla frutta secca, fino ad arrivare alla vasta gamma dei dolci senza crema.
